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- Autore: Redazione BlogDiMusica
- Pubblicato: Feb 20, 2016
- Categoria: News, Personaggi
Kurt Cobain: una fiamma che non si spegne (FOTO)
It’s better to burn out than to fade away
Così cantava Neil Young nella sua “Hey Hey, My My (Into the Black)”, e così scriveva Kurt Cobain nella lettera all’amico immaginario “Boddah”, prima di lasciarci. Cosa gli passasse per la testa rimane un mistero; ma bruciare in fretta significa pur sempre bruciare.
Kurt Cobain si levò la vita all’età di ventisette anni, entrando quindi a far parte del Club 27, insieme ad artisti come Jimi Hendrix, Janis Joplin e Jim Morrison, anche loro scomparsi a quell’età. Una coincidenza? Chi lo sa, ma visti i nomi viene da pensare che non poteva che fargli compagnia. Definito da tutti come l’icona della cosiddetta “generazione X”, Kurt era tutt’altro che la classica rockstar: jeans sempre larghissimi, maglioni altrettanto enormi, bucati, sporchi, capelli lunghi, biondi e quegli occhi azzurrissimi che spesso e volentieri guardavano il vuoto, come se lui non fosse davvero lì; un incredibile mix di timidezza, insicurezza e sensibilità che purtroppo l’ha portato all’autodistruzione.
Cobain era un genio rinchiuso in un corpo e una mente troppo deboli. Prima dei Nirvana, fondati nel 1987 con Krist Novoselic, la sua massima ambizione era suonare la chitarra in una band, in secondo piano, cosa che ha fatto negli anni del liceo con i Melvins, nota band di Aberdeen dell’amico Buzz Osborne. Ma quando scopre il suo vero talento le cose cambiano radicalmente: basti pensare all’incredibile ascesa dei Nirvana, da piccola band dell’underground fino a diventare il più importante e influente gruppo degli annni 90 nel giro 4 anni.
La Geffen Records, casa discografica con cui la band ha inciso “Nevermind”, aveva stimato che la vendita dell’album avrebbe raggiunto più o meno 250.000 copie vendute. Nessuno poteva aspettarsi di ritrovarselo in prima posizione della Billboard 200, per 266 settimane in classifica (pari a più di 5 anni) e con più di 24 milioni di dischi venduti in tutto il mondo; neanche quel ciuffo biondo e quegli occhi azzurri come il cielo, che a quel punto non sanno più cosa guardare se non all’eroina. Kurt entra in un tunnel da cui non uscirà mai del tutto, se non per pochi tratti, e che lo porterà a quell’infelice decisione del 5 aprile 1994.
Oggi abbiamo deciso di raccontarvi la storia di quel ragazzo che non sapeva che farsene del successo, che voleva semplicemente una vita normale e felice, attraverso 5 canzoni che hanno fatto la storia dei Nirvana:
Something In The Way – Nevermind
La canzone è stata ispirata ai fatti accaduti nel 1985, anno molto difficile per Cobain. In quell’anno Kurt decide di abbandonare la scuola e la madre di conseguenza lo allontana da casa; trovando i suoi vestiti fuori dalla porta, capisce che è il momento di andare e comincia a vivere un po’ dappertutto: a casa di amici, nella sua Plymouth Valiant e a tratti nel seminterrato della casa materna a sua insaputa.
Heart Shaped Box – In Utero
Cobain, ma in generale tutti i componenti del gruppo, erano da sempre molto sensibili ai problemi umanitari come la lotta all’omofobia e quella contro l’AIDS. In particolare, Heart Shaped Box fu ispirata da un documentario sui bambini malati di cancro. La leggenda vuole che la canzone sia stata scritta all’interno di un armadio in un appartamento a Hollywood Hills, ma per completarla ci volle moltissimo tempo: durante la jam session non riuscirono a trovare una conclusione, allora Kurt decise di provarci da solo, un’ultima volta, e riuscì a completare quello che sarà l’ennesimo successo della band.
Serve the Servants – In Utero
“Mi sono sforzato di avere un padre / ma mi sono ritrovato con un papà”, questi sono alcuni versi della canzone, con chiari riferimenti alle infelici esperienze familiari del giovane Kurt. In un’intervista a Rolling Stone lo stesso cantante dichiara che gli errori commessi dai suoi genitori non possono verificarsi anche con sua figlia: «Anche nell’eventualità di un divorzio tra me e Courtney, non permetterei mai di creare una situazione di disagio di fronte a Frances. Courtney e io per tutta la vita abbiamo sofferto di mancanza d’affetto, e oggi il nostro unico scopo è dare a Frances più amore e sostegno possibili. È l’unica cosa che non potrà mai guastarsi.»
The Man Who Sold The World – MTV Unplugged
Non è una canzone dei Nirvana, bensì di David Bowie, e come tale non dovrebbe essere qui, eppure è vicina alla band più di quanto si possa pensare. La cover di questo brano è stata suonata per la prima volta in quello che a detta di molti è stato uno dei migliori concerti di sempre, ovvero agli MTV Unplugged a New York nel 1993. Tra candele e chitarre acustiche, i Nirvana regalano emozioni incredibili, e “The Man Who Sold The World” è probabilmente il punto più alto dell’esibizione. Il significato del testo, disse David Bowie: «Penso di averla scritta perché c’era una parte di me che stavo ancora cercando… Per me quella canzone ha sempre esemplificato lo stato d’animo che si prova quando si è giovani, quando ci si rende conto che c’è una parte di noi che non siamo ancora riusciti a mettere insieme, c’è questa grande ricerca, un gran bisogno di comprendere realmente chi siamo». Bisongo che purtroppo Kurt non ha mai soddisfatto.
Smells Like Teen Spirit – Nevermind
«Stavo provando a scrivere la perfetta canzone pop. Fondamentalmente stavo provando a plagiare i Pixies. Devo ammetterlo». Queste le parole del cantante dopo aver scritto quella che a detta di molti è una delle canzoni più importanti della storia del rock; non un semplice brano ma l’inno della generazione X, anche se la band si è sempre trovata a disagio di fronte a questo incredibile successo. La frase “Kurt smells like Teen Spirit” era stata scritta da un’amica di Cobain, Kathleen Hanna, con l’intento di ridicolizzarlo: “Teen Spirit” infatti era una marca di deodoranti per adolescenti in voga in quel periodo, utilizzata proprio dal cantante. Tuttavia Kurt ne sconosceva il significato e l’intese come “spirito libero”, frase in cui si ritrovava e che lo ispirò a scrivere il resto del testo.
Grazie a tutti voi dal fondo del mio bruciante, nauseato stomaco per le vostre lettere e il supporto che mi avete dato negli anni passati. Io sono troppo un bambino incostante, lunatico! [..]
Pace, amore, empatia. Kurt Cobain.
Frances e Courtney, io sarò al vostro altare.
Ti prego Courtney continua così, per Frances.
Perché la sua vita sarà molto più felice senza di me.
VI AMO. VI AMO.