- Stats: 1480 0 0
- Autore: Redazione BlogDiMusica
- Pubblicato: Ago 4, 2015
- Categoria: Recensioni
Fedez, il ‘PopHoolista Summer Tour’ non è un semplice concerto
‘Coso dipinto’ è questo l’appellativo con cui è stato etichettato Fedez, personaggio dell’anno insieme all’amico J-AX. Dopo anni di successi, Federico Lucia trova la sua definitiva consacrazione con ‘Pop-Hoolista’ e colleziona sold out in tutta Italia.
La domanda sorge spontanea: come fa un personaggio così criticato dalle persone che DOVREBBERO rappresentare il nostro paese ad eludere ogni attacco e garantirsi un tale successo?
Non staremo qui a contare tutti i riconoscimenti che l’ultimo album ha ottenuto, sarebbe troppo dispendioso e spesso i dischi venduti possono ingannare, parleremo invece delle sue performance dal vivo, il banco di prova più difficile per gli artisti.
Il ‘PopHoolista Summer Tour’ segue un iter ben preciso: un primo filone gira intorno alla parola “populismo”, le canzoni riguardano quindi tutte un aspetto diverso della nostra società. Uno dei momenti clou di questa prima parte è la critica diretta alla chiesa e al denaro intascato con la scusa degli aiuti umanitari, la canzone delegata è ‘Cardinal Chic’, pezzo che fa dell’ironia sul lusso che si concedono le alte cariche della chiesa.
La seconda parte è invece dedicata ad un argomento molto più comune, l’amore. In questo caso Fedez ha deciso di analizzarlo sotto due differenti punti di vista: l’amore ‘interessato’ con ‘Pensavo fosse amore e invece…’ e l’amore tossico, sentimento che spesso ci logora, con ‘L’amore Eternit’.
Possiamo trovare anche un terzo argomento, quello della notorietà e della televisione: le canzoni che esegue in questa parte del concerto sono ‘Non c’è due senza trash’, pezzo dedicato a ciò che accade nel salotto pomeridiano di Barbara D’Urso, ‘Alfonso Signorini’ e ‘L’hai voluto tu’, estratto dall’ultimo album in cui Fedez si toglie la maschera da artista, mostrando tutte le difficoltà che comporta una vita fatta di celebrità.
Nell’ultima parte del concerto interpreta i suoi più grandi successi: ‘Faccio Brutto’, ‘Polaroid’, ‘Magnifico’ e ‘Cigno Nero’, per poi chiudere con due pezzi che spezzano l’atmosfera ‘solenne’ creatasi con i pezzi precedenti e volti a far scatenare i fortunati che assistono al suo spettacolo (‘Ti porto con me’ e ‘L’arte di accontentare’).
Collezionare sold out per un artista di 25 anni significa essere degli animali da palcoscenico, Fedez ha delle capacità comunicative fuori dal normale che lo rendono un punto di riferimento per le generazioni che si affacciano su quella che è la nostra realtà. Nel momento in cui il rap sta raggiungendo il proprio apice, ci voleva proprio qualcuno che, invece di autocelebrarsi e parlare di droga e malavita, prendesse in mano la situazione raccontando senza peli sulla lingua, anche se spesso in maniera iperbolica, la situazione che stiamo vivendo, perché è vero che non dice niente di nuovo, ma spesso prendiamo per ‘normale’ e ‘naturale’ tutto ciò che vogliono farci credere che lo sia, finché qualcuno, che verrà puntualmente accusato di dire ‘ca***te e cliché’, non decide di raccontare la realtà in maniera schietta.
Complimenti quindi a Fedez, Sopreman, Vivian Grillo e a tutto il resto della band per lo spettacolo che stanno offrendo giorno dopo giorno, città dopo città.