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- Autore: Redazione BlogDiMusica
- Pubblicato: Feb 7, 2016
- Categoria: News
Buon compleanno Vasco Rossi (FOTO E VIDEO)
“Non sono mica Vasco Rossi io. Sono una persona, sono un uomo, mica un eroe invulnerabile come Achille. Dove colpisci io sanguino, Vasco Rossi no, lui non sente niente”. Forse basta questa frase per descrivere Vasco: i suoi fan lo chiamano Komandante, perché per loro è una sorta di guida spirituale, un maestro che parla sempre al momento giusto e con le parole giuste. Non conta da quanti anni salga sul palco e neanche il suo passato molto simile alla sua canzone “Vita spericolata”, per loro Rossi è inimitabile, è un uomo che negli anni è riuscito a fare i conti con sé stesso, a perdonarsi e, chissà, forse ad amarsi un po’ di più.
Oggi quest’uomo compie 64 anni, di cui quaranta di carriera musicale tra tanti successi e moltissimi riconoscimenti e premi. Cerchiamo di ripercorrere insieme questi anni aggiungendoci qualche curiosità.
Un sogno che si avvera – Questa è la frase che usa Vasco per definire la sua carriera. Parte tutto da una radio: sono gli anni ’70 e Rossi ha poco più di vent’anni quando gli viene in mente di fondare una radio libera, chiamata Punto Radio, a Zocca, il paese dove è nato e vive. All’epoca ce n’erano a centinaia di quelle radio in giro per l’Italia, ma era la prima ad essere fondata in un paesino come Zocca. Qui avvengono gli incontri con persone che Vasco si terrà accanto per tutta la vita, tra cui Massimo Riva (uno dei suoi più cari amici, suo chitarrista per diversi anni e scomparso prematuramente nel 1999) e Gaetano Curreri, che fonderà più tardi il gruppo Stadio. Vasco descrive sé stesso da piccolo come “Un ragazzino timido e pieno di complessi” ed è proprio per questo che il successo, a distanza di decenni, gli sembra ancora “Un sogno ad occhi aperti che si avvera”.
Una “Vita spericolata” – E’ il 1982 quando Vasco Rossi varca per la prima volta la soglia del Teatro Ariston: qui porta in gara la canzone “Vado al massimo“, creata in risposta al commento di un giornalista che due anni prima lo aveva criticato. L’esibizione fa scalpore in quanto il cantante, una volta finita la canzone, si mette in tasca il microfono con l’intento di passarlo al concorrente successivo una volta rientrato dietro le quinte: il filo però è troppo corto e quindi l’apparecchio cade a terra, rendendo improvvisamente Vasco un ribelle, un vero duro che lascia che il microfono cada, senza raccoglierlo. Da qui nasce la figura del rocker: dopo il successo, saranno anni in qui si lascia completamente andare ad alcol e droga, arrivando spesso al limite, mettendo in serio pericolo la sua vita. Un argomento su cui molto spesso torna per sensibilizzare le nuove generazioni che lo seguono sui rischi delle sostanze stupefacenti.
La religione e il senso della vita, due argomenti toccanti in una valanga di successi – Rossi non ha mai creduto in Dio e definisce la vita come “Un caos di elementi, campi di energia, reazioni chimiche”. Su questo argomento ha scritto molte canzoni: due in particolare, “Un senso” (2004) e “Manifesto futurista della nuova umanità” (2011) esprimono al meglio il pensiero di Vasco. “Un senso“, in particolare, cerca di spiegare che ogni uomo ha bisogno di trovare un senso e lo trova in quello che fa e in quello che è: non è, quindi, un’Entità a dare un senso a ciò che siamo e a ciò che ci circonda, ma siamo noi stessi a darcelo, per molte ragioni, per darci coraggio e per cercare di affrontare al meglio le difficoltà che ci vengono poste davanti. Non dobbiamo però dimenticarci di “Portatemi Dio”, un vero e proprio atto di accusa e di aiuto al tempo stesso: Vasco si è sempre definito invidioso nei confronti delle persone che credono in Dio perché, sostiene, “Per loro la vita è più facile. Non hanno bisogno di cercare un senso in ciò che accade”.
Gli ultimi anni – Vasco Rossi negli ultimi due anni è stato impegnato in numerose tappe: nel 2014 ha dato, infatti, vita al “LiveKom014” che lo ha portato ha fare sette concerti in venti giorni tra Roma e Milano. Nel 2015 ha replicato con il “LiveKom015” passando anche da altre città. Nei prossimi mesi è previsto un tour che avrà solo due date nella Capitale. Perché Vasco non si ferma mai.
A noi non resta che fargli gli auguri di buon compleanno e tornare nelle nostre stanze ad ascoltare le sue canzoni. Perché in fondo, Vasco è per sempre.