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- Autore: Redazione BlogDiMusica
- Pubblicato: Mar 16, 2016
- Categoria: Eventi
David Gilmour, in concerto a Pompei 45 anni dopo (FOTO E VIDEO)
É ufficiale, David Gilmour torna a suonare nel suggestivo scenario degli scavi di Pompei. Sono trascorsi quarantacinque anni dall’ultima volta. La conferma del concerto é arrivata dal ministro dei beni culturali Franceschini: Il chitarrista dei Pink Floyd suonerà a Pompei il 7 e 8 luglio 2016.
Pink Floyd – live at Pompeii (qui lo storico concerto)
David Gilmour, classe 1946, ha da poco pubblicato il suo nuovo album, “Rattle that lock“. Si esibisce nuovamente a Pompei, nella stessa location che nell’ottobre del 1971 aveva ospitato l’esibizione dei Pink Floyd, un’esibizione storica che fu impressa nella memoria dei fan nel film “Pink Floyd: live at Pompei“. Fu un’esibizione indimenticabile in cui la band suonò nell’anfiteatro romano degli scavi completamente deserto, per l’occasione fu infatti chiuso l’ingresso al pubblico.
A proposito dell’esibizione del ’71 che ha fatto storia in pochi sanno come i Pink Floyd finirono a suonare agli Scavi di Pompei.
Maben, regista del film-documentario-concerto concepì l’idea di base per il film nel 1971. Già all’inizio dell’anno aveva contattato il manager dei Pink Floyd, Steve O’Rourke con l’idea di combinare le musiche della band con opere pittoriche, ma la band aveva declinato l’offerta.
L’estate seguente, il regista si recò in vacanza in Italia con la fidanzata e, nel tentativo di recuperare il suo passaporto che credeva aver smarrito durante una visita alle rovine di Pompei, tornò al crepuscolo nell’antico Anfiteatro Romano e lo ritenne una location perfetta per filmare la band in azione. Fin dall’inizio, Maben immaginò che i Pink Floyd dovessero suonare nell’anfiteatro vuoto, senza alcun pubblico. Grazie alla sua conoscenza con il prof. Ugo Carputi dell’Università di Napoli, il regista scozzese ottenne dalla locale Soprintendenza il permesso, per l’ottobre seguente, di effettuare sei giorni di riprese nel sito archeologico campano, per l’occasione chiuso al pubblico.
Il resto è storia che David Gilmour, quarantacinque anni dopo, cercherà di riscrivere in un atmosfera unica.