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- Autore: Redazione BlogDiMusica
- Pubblicato: Dic 8, 2015
- Categoria: News, Personaggi
John Lennon: 35 anni fa ci lasciava il leader dei Beatles (FOTO)
Tre decenni e un lustro ci separano dal giorno in cui a John Lennon fu tolta la vita. L’8 Dicembre 1980, a New York, come è noto, il suo fan Mark Chapman esplose contro di lui cinque colpi di pistola, di cui quattro a segno. Il cantante, polistrumentista, paroliere e attore ebbe il tempo di mormorare una richiesta di aiuto e percorrere qualche passo prima di accasciarsi a terra: uno dei quattro proiettili colpì l’aorta, provocando la sua morte pochi minuti dopo, alle 23:07, presso il Roosevelt Hospital.
Nella classifica, stilata da RollingStone, dei 100 migliori cantanti, John Lennon occupa il quinto posto, nonchè l’ottavo in quella delle 100 personalità britanniche più influenti di tutti i tempi stilata dalla BBC. Nella graduatoria dedicata invece ai primi 100 chitarristi, si trova al 55° posto. La sua carriera, che dopo l’uscita, nel 1975, di Rock N’Roll, sembrava finita, si animò nuovamente poco prima della sua morte, con l’uscita di Double Fantasy dopo 5 anni di silenzio. Ripercorriamone ora le fasi più importanti.
Nato nel 1940 a Liverpool mentre era in corso un raid aereo, visse un infanzia travagliata, lontano dai genitori, avvicinandosi alla musica da autodidatta. Non solo le canzoni, però, sono le opere migliori di John, che raccolse il suo genio anche in poesie e componimenti di vario genere. Restando in ambito musicale, i tre macroperiodi in cui viene divisa la sua carriera sono l’era Beatles, il periodo con la Plastic Ono Band e la parte da solista.
Con i Beatles, inutile ribadirlo, Lennon è stato l’icona di un decennio rimasto ancora ineguagliato. Intorno al 1960 i primi contatti, poi Love me do che delude le attese, la rivalsa con She Loves You e il resto è storia. Rubber Soul, album della totale diffusione della beatlemania nel mondo, e il periodo in cui si dedica con successo anche alla recitazione. Revolver, nel 1966, è una vera e propria rivoluzione tecnologica. La voce di John, specie in alcuni pezzi, si sposa alla perfezione con decine di effetti d’avanguardia per l’epoca.
Su questo particolare si speculò a lungo, secondo la teoria della morte di Paul McCartney sostituito da un sosia, come sul fatto che John si divertisse a nascondere messaggi cifrati nelle canzoni, complici i suoi comportamenti perennemente tra smentite e ambiguità. Proprio con Paul McCartney uno dei rapporti più singolari, lo stesso ex bassista della band ammise “Uno dei miei più bei ricordi di John è quando ci mettevamo a litigare: io non ero d’accordo con lui su qualcosa e finivamo per insultarci a vicenda. Passavano un paio di secondi e poi lui sollevava un po’ gli occhiali e diceva “è solo che sono fatto così…”. (…) Per me quello era il vero John.”.
Con il 1967 i Beatles cominciano ad abbandonare il ruolo di “vedetta” (termine coniato proprio da J.Lennon) del movimento giovanile. Il divorzio da Cynthia, i tre bambini persi da Yoko Ono e la relazione prima nascosta poi confluita in un matrimonio con quest’ultima. Forse uno dei periodi più difficili per l’artista, che decide che i Beatles non andranno più sul palco a causa dei loro concerti ormai “inguardabili” secondo lui e che da questi ultimi è sempre più lontano anche a causa della compagna.
Nonostante tutto ciò, il quartetto pubblicherà ancora album storici, mentre il suo leader si stava già impegnando in esperimenti elettronici con la consorte. La Plastic Ono Band, di cui farà parte anche Ringo Starr, accompagna i due nelle loro esperienze soliste. Nel 1970, quella di John, che ormai non risente per nulla della fine dei Beatles, contiene brani come Working Class Hero, God, My mummy’s death e Mother.
Una sorta di testamento, nonostante la sua carriera non sia finita lì, in cui John esorcizza e affronta paure e miti. Non mancano i Beatles, citati in God come il sogno ormai finito. Di lì a breve sarebbe finita anche quest’altra band, e John si sarebbe dedicato alla sua carriera solista, affrontata a intermittenza, diventando padre per la seconda volta nel giorno del suo 35esimo compleanno.
Potremmo andare avanti per ore parlando di John Lennon, dell’attivista politico spiato dall’FBI, dell’ormai iconica Imagine, della “Green Card” eternamente negatagli, e non basterebbe. 35 anni fa moriva una personalità unica e sicuramente irripetibile. Pur con le sue debolezze, John Lennon è una figura da apprezzare e da approfondire perché, spesso profetico, ha ancora tanto da insegnare.