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- Autore: Redazione BlogDiMusica
- Pubblicato: Ott 26, 2015
- Categoria: Classifiche, News
Le 10 canzoni più belle degli anni ’80 (VIDEO)
8 Dicembre 1980, mentre John Lennon si accingeva a rincasare con la moglie Yoko Ono, poco fuori l’ingresso del Dakota Buildingun un venticinquenne di nome Mark Chapman esplose contro di lui cinque colpi di pistola colpendolo quattro volte, il quinto colpo non andò a segno, mentre esclamava: “Hey, Mr. Lennon“. Uno dei proiettili trapassò l’aorta e Lennon fece in tempo a fare ancora qualche passo mormorando “Mi hanno sparato” prima di cadere al suolo e perdere i sensi. Soccorso da una pattuglia di polizia, Lennon perse conoscenza durante la corsa verso il Roosevelt Hospital, dove fu dichiarato morto alle 23.07.
Si fa generalmente corrispondere ad un periodo storico un avvenimento eclatante. Così possiamo dire che la musica degli anni ’80 è caratterizzata dalla perdita di uno dei più grandi Musicisti di sempre.
Prima di lasciarci, però John Lennon compose insieme a Yoko Ono “Double Fantasy“, suo settimo ed ultimo album.
Autore di pagine indelebili e rivoluzionarie nella musica Rock, scritte dapprima insieme a Ringo, George e Paul con i suoi Beatles e poi da solista ed in coppia con la moglie, non si può negare che quest’album segna l’inizio di una nuova era.
John Lennon – (Just Like) Starting Over
Premiato come disco dell’anno nel 1981, “Double Fantasy” non è sicuramente il miglior lavoro discografico di Lennon nella sua carriera, considerato che era pressoché impossibile fare meglio dell’epoca Beatles.
Eppure la prima tappa vogliamo farla con “(Just Like) Starting Over“, pubblicata per l’esattezza la bellezza di 35 anni fa.
Canzone che porta una ventata nuova in un decennio dalle mille influenze musicali, il suo successo deve molto alla morte di John Lennon. Infatti raggiunse la prima posizione in classifica sia negli Stati Uniti che in Gran Bretagna solamente dopo questa tragedia.
Michael Jackson – Beat It
Anche il Pop vuole la sua parte e di prepotenza nei primi anni degli ’80 ecco nascere l’indiscusso “Re del Pop“. Come Maradona nel calcio, di Michael Jackson ce n’è e ce ne sarà uno solo.
La conferma arriva nel ’82 quando pubblica l’album più venduto nella storia della musica “Thriller“. Si stima abbia venduto tra i 66 e i 115 milioni di copie, è il secondo album in studio del cantante da solista e riscopriamo un Michael Jackson completo e formato rispetto al bimbo prodigio dei Jackson 5.
Il disco, che esplora una vasta gamma di generi, quali la disco music, il funk, l’hard rock, il rhythm and blues, il soul, il pop e molti altri, è considerato uno dei più importanti della storia ed è oggi una pietra miliare della musica.
Scegliere una canzone di Micheal che potesse rappresentare gli ’80 è impresa ardua, ma pensiamo che il solo assolo di chitarra di Eddie Van Halen e coreografia del video da parte del cantante americano faccia diventare di diritto “Beat it” la prima di queste.
Madonna – Like a virgin
Come ad ogni ballo di fine anno che si rispetti, ogni Re vuole la sua Reginetta. E quella del Pop è sicuramente Madonna (al secolo Madonna Louise Veronica Ciccone), che si è conquista questa palma, già nei primi anni ’80 con gli album “Madonna” e “Like a virgin“. Il primo ha fatto conoscere la cantante, con chiari origini italiane, al grande pubblico, il secondo l’ha consacrata definitivamente.
Anche chi è difficile scegliere tra hit come Like a Virgin, Material Girl e Into the Groove, ma la prima indubbiamente rappresenta per Madonna la svolta, come ci ricorda l’autore J. Randy Taraborrelli, “Ogni artista importante ha almeno un album, nella sua carriera, il cui successo commerciale e di critica diventa il momento magico dell’artista, e per Madonna, Like a Virgin è stato proprio questo“.
The Smiths – Please, Please, Please Let Me Get What I Want
Nel 1984, quel genio di Morrissey insieme ai suoi The Smiths pubblicava quella che è risultata essere non solo una delle canzoni più belle degli anni ’80, bensì di tutti i tempi.
Lo stesso Morrissey intervistato dal Melody Maker qualche anno dopo dichiarò: “Penso che sia molto vicina ad essere la canzone perfetta degli Smiths e nasconderla in un lato B è stato peccaminoso. Quando l’abbiamo suonata alla Rough Trade, ci continuavano a chiedere ma dov’è il resto della canzone? Ma per me è come un velocissimo pugno in faccia. Allungare la canzone sarebbe stato, a mio avviso, un po’ come spiegare ciò che è palesemente ovvio“.
110 secondi di pura poesia resa magica dal suono del mandolino suonato da John Porter.
Depeche Mode – Personal Jesus
Gli ’80 sono anche gli anni in cui si affaccia nel panorama musicale l’elettronica. Ci pensano i Depeche Mode a diffondere il verbo, tanto da di venire a giorni nostri autori inconsapevoli di cori da stadio. E si, ricordate il loro successo degli inizi ’80 “Just Can’t Get Enough“, oggi è cantata dai tifosi del Celtic, squadra scozzese, ed è sempre uno spettacolo sentirla suonare all’unisono dai 60000 del Celtic Park Stadium.
In realtà con un piccolo escamotage facciamo rientrare in questa classifica “Personal Jesus“, canzone contenuta nell’album “Violator” del 1990, ma che ha anticipato questo ultimo di qualche mese come primo singolo pubblicato dalla band britannica.
Il pezzo, di forte identità blues rock, è arrangiato con l’ausilio della musica elettronica e presenta un testo abbastanza originale ed ambiguo, metaforizzando con la fede e la religione. Questa miscela ne fa una canzone particolare ed alternativa.
E se il grandissimo Johhny Cash ha deciso di reinterpretarla nel 2002 in chiave acustica stai pur sicuro che hai davanti un sicuro successo targato anni ’80.
The Police – Every Breath You Take
Non poteva che essere una grande annata quella dell’83, e non solo perchè è nato il l’autore di questo articolo ma perchè i The Police capitanati da Sting pubblicavano “Every Breath You Take”.
In pochi sanno che dietro quella che sembra essere la canzone d’amore più bella del gruppo, si nasconde in realtà tutt’altra storia.
Infatti il testo della canzone è stato fortemente influenzato dal divorzio che Sting stava affrontando in quel periodo; le parole si riferiscono ad un personaggio sinistro, che controlla i comportamenti della persona a cui si rivolge, osservandone “ogni respiro tu prenda, ogni mossa tu faccia“.
Altra ipotesi sul testo è che si riferisca alle lotte sindacali dell’epoca ribadendo il fatto che i lavoratori “controlleranno” tutti i passi dei datori di lavoro per la tutela dei loro interessi.
Con gli anni Sting ci ha levato tutti i dubbi affermando: “È una canzone cupa che parla di controllo, gelosia, sorveglianza, ma c’è chi crede che sia un brano romantico e vorrebbe usarla al proprio matrimonio.”
Inoltre se non avessi inserito questa canzone mi sarei accattivato le antipatie da parte dei colleghi di blogdimusica, voi al posto mio cosa avreste fatto?
Cyndi Lauper – Girls Just Want To Have Fun
I nostri lettori sono importanti per noi e a quanto pare da un piccolo sondaggio “Girls Just Want To Have Fun” va per la maggiore tra di voi.
Chissà se Cyndi Lauper quando la compose nel lontano 1983, ebbene si ancora questa annata, si era resa conto di essere l’autrice di una canzone manifesto e non solo di una semplice canzonetta contraddistinta da sonorità pop e da falsetti acuti.
Il video tratto dalla canzone diventerà un vero e proprio cult. Nel video Cyndi attraversa tutte le fasi della vita di una donna, trascinando un gruppo di donne delle più disparate classi sociali con lei in giro per le strade di New York, in un vero e proprio delirio femminista. Insomma, la colonna sonora giusta per le uscite di voi donne.
U2 – With Or Without You
Dalla verde Irlanda rispondono presenti Bono e The Edge con il capolavoro di “With Or Without You“.
Anche qui non è stato facile scegliere, in effetti, considerando nella sua interezza “The Joshua Tree“, album che la ospita, “With or Without You” si pone al termine di un trittico memorabile con “Where the Streets Have No Name” e “I Still Haven’t Found What I’m Looking For” che ha una forte pregnanza religiosa volta in particolare alla ricerca di un equilibrato e sereno rapporto con Dio.
Inoltre alzi la mano a chi questa canzone non fa tornare in mente Ross e Rachel, storica coppia del telefilm “Friends“. Ovviamente chi l’ha alzata non sa cosa sono gli anni ’90, ma questi sono gli ’80 e siamo sicuri che non potete che apprezzare questa canzone degli U2.
Pino Daniele – Yes I Know My Way
Spesso commettiamo l’errore di mettere il naso, nel caso specifico l’orecchio, sempre fuori casa nostra dimenticandoci del valore degli artisti made in Italy.
L’artista in questione è Giuseppe Daniele per tutti Pino. Con la sua musica, fino a quel maledetto 4 Gennaio del 2015, ha scritto pagine importanti in Italia.
L’arrivo del decennio aprì al musicista le porte della consacrazione come artista di primo livello. Il 27 giugno 1980, infatti, suonò in apertura del concerto milanese tenuto da Bob Marley allo Stadio San Siro, davanti a circa 80.000 persone. Nello stesso anno arrivò la pubblicazione dell’album Nero a metà, nel quale manifestò in maniera matura il nuovo sound napoletano, un latin blues costruito su sonorità tipicamente mediterranee.
La canzone scelta però è tratta da Vai mo’, quarto album in studio del cantautore ed è “Yes I Know My Way“, della quale ricordiamo anche una versione riarrangiata del 1998 insieme ai Simple Minds.
Grazie di tutto Guagliò.
Queen – I Want It All
Corsi e ricorsi storici. Abbiamo aperto gli ’80 con John Lennon che qualche decina di anni prima aveva rivoluzionato il mondo della musica con i The Beatles. Così qualche anno dopo Farrokh Bulsara, per tutti Freddy Mercury, chiuderà gli anni ’80 con un altro grande successo marcato Queen, che influenzerà e non poco gli anni ’90.
Il successo in questione è The Miracle, tredicesimo album in studio della rock band britannica, pubblicato per la prima volta il 22 maggio del 1989.
La canzone scelta da The Miracle è “I Want It All“, composta da Brian May, che canta anche una parte vocale solista in un intermezzo del brano e che affermò di averla scritta ispirato dal motto preferito della sua seconda moglie Anita Dobson: “I Want It All, and I Want It Now!“. Il ritmo del ritornello è simile a quello di “The Show Must Go On“, successiva canzone dei Queen.
Da John Lennon a Freddy Mercury gli ’80 sono stati anni importantissimi per la musica e con il seguente articolo chiediamo scusa a tutti gli artisti che hanno contribuito a renderla tale e che per forza di cosa non abbiamo potuto menzionare.
Ora tocca a voi, cosa manca di così immancabile?